martedì 5 febbraio 2013


Alla Conferenza Stato-Regioni in programma il 7 febbraio prossimo si discuterà sul ''decreto ministeriale di riordino del diritto allo studio Universitario''.

Con un decreto attuativo della riforma Gelmini, il ministro Profumo vuole rimodulare il meccanismo di accesso al diritto allo studio, escludendo arbitrariamente migliaia di studenti, discrimando pesantemente il Sud, imponendo tempi ancora più forsennati a chi studia per essere in regola per il mantenimento della borsa di studio!
A tutti gli studenti e le studentesse con reddito ISEE superiore ai 14.300 € (contro i precedenti 17.000 ISEEU in Puglia) sarà negato l’accesso al bando per l’erogazione delle borse di studio nel Sud Italia! Al Nord ed al Centro, invece, i limiti massimi saranno rispettivamente di € 20.000 e € 17.150 ISEE. Ciò rappresenta la volontà di danneggiare ulteriormente gli studenti del Sud. Infatti questo Governo applica criteri di reddito inferiori per la nostra regione differenziando i criteri di accesso tra regioni del sud e del nord, mentre recentemente (D.lgs 68/2012) sul piano della tassazione studentesca ha invece omogeneizzato la contribuzione studentesca su tutto il territorio nazionale, con un aumento in Puglia da 77€ a 140€.

Questo meccanismo malsano ed iniquo porterà inevitabilmente a 3 conseguenze terrificanti:

1)  l’espulsione dal sistema di diritto allo studio regionale di migliaia di studenti e studentesse restringendo i criteri di accesso ad esso. La conseguenza immediata è l’abbandono dall'università da parte di quegli studenti (specialmente nel sud Italia) che in assenza dei sussidi, che dovrebbero essere garantiti dalla Costituzione, non potranno più sostenerne i costi necessari per proseguire gli studi;
2)  l'esodo forzato dal sud al nord di tantissimi studenti con ISEE superiore a 14.300 di conseguenza l’ulteriore svuotamento delle università del sud.

3)  migliaia di studenti che all’università non si iscriveranno mai. 


Lanciamo un appello a tutti gli studenti e le studentesse pugliesi e proclamiamo in tutte le università lo stato di agitazione permanente fino al 7 febbraio.

Vogliamo una università garantita a tutti e tutte,  pubblica e di qualità!

CARNIVAL PARTY